“Un anno di tempo concesso al Ministero rischia di essere eccessivo. Le imprese che erogano prestazioni non possono attendere ancora: serve un Nomenclatore Tariffario valido e immediatamente operativo, adottato su modelli già sperimentati come Lombardia e Toscana, per garantire regole certe e sostenibili a partire da gennaio”. È la posizione di Confcommercio Salute, Sanità e Cura, all’interno della rete UAP, dopo la recente sentenza del Tar sul Nomenclatore Tariffario nazionale.
La decisione dei giudici amministrativi, che ha riconosciuto le incongruenze denunciate dalle associazioni di categoria, viene accolta con soddisfazione dall’associazione confindustriale. Tra le motivazioni, infatti, “la più forte è stata proprio quella contenuta nella nota specifica che avevamo depositato per evidenziare la discrepanza tra realtà e parametri di costo utilizzati nello studio ministeriale. È il riconoscimento di un lavoro costante: siamo stati presenti in tutte le fasi della battaglia e delle trattative in UAP. È un passaggio che ci rende orgogliosi, perché premia l’impegno a difesa dei nostri associati e di tutte le imprese del comparto”, sottolinea Luca Pallavicini, presidente nazionale di Confcommercio Salute.
Lo sguardo è però già rivolto alle prossime tappe. “Ora la priorità è non disperdere tempo prezioso: chiediamo che da gennaio sia già operativo un Nomenclatore Tariffario pronto, adottando i modelli regionali più avanzati – come Lombardia e Toscana – già validati anche dalle rappresentanze datoriali. Così si eviterebbero nuove trattative, commissioni e spese inutili, mettendo subito a disposizione delle imprese regole certe, sostenibili e realmente applicabili. È la condizione indispensabile per dare stabilità e continuità a tutto il settore”, evidenzia Alfonso Postiglione, direttore del Dipartimento Campania di Confcommercio Salute e referente nazionale dell’associazione in UAP.
Confcommercio Salute ribadisce quindi il suo impegno a garantire un confronto costruttivo ma rapido con il Ministero, nell’interesse delle imprese e dei cittadini che usufruiscono delle prestazioni ambulatoriali.